Mapp e Lucia by Edward Frederic Benson

autore:Edward Frederic Benson
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Fiction, Humorous, Satire, General, Psychological, Classics
ISBN: 9788876253737
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2013-10-21T22:00:00+00:00

Capitolo 7

Se la signorina Mapp avesse potuto udire ciò che avvenne quel pomeriggio nel padiglione, così come quel mattino aveva potuto vedere ciò che era accaduto nel giardino di Mallards, ben difficilmente la strana Irene avrebbe potuto apparirle più eccentrica nel suo esercizio della crudeltà. Il suo resoconto del pranzo dai Wyse più che vivido fu pittorico, grazie a una straordinaria imitazione dell’inarrestabile monologo della contessa e dei miseri indovinelli della povera Elizabeth. Ancora più irritante per la signorina Mapp sarebbe stato il supremo disprezzo di Lucia per l’inefficacia dei suoi tentativi di screditarla.

«Poverina!», esclamò. «A volte penso che sia un po’ matta. Una pazza: un po’ pazza... Ma mi dispiace di non aver potuto fare la conoscenza della contessa. Gentile da parte sua avere espresso tanti apprezzamenti per i miei quattro scarabocchi. Sicuramente avrei scoperto che parlava un ottimo italiano. Domani – visto che, dopo essermi così piacevolmente esercitata sul prato, per oggi non me la sento di fare ulteriori sforzi – domani pomeriggio avrei sicuramente cercato di fare un salto da lei per fare due chiacchiere. Ma credo proprio che parta domattina».

Lucia, che in quel momento sembrava il ritratto della salute e della vitalità, si avvicinò a passo di danza alla finestra e scostò le tende con un gesto deciso che fece tintinnare gli anelli.

«Povera Elizabeth!», ripeté. «Il mio cuore sanguina per lei, perché sono sicura che tutto quel livore la faccia soffrire moltissimo. Magari è solo un problema fisico: il fegato, forse, o l’acidità di stomaco. Il Nuovo metodo di ginnastica ritmica per le non più giovanissime potrebbe farle un gran bene. Come puoi ben capire, mia cara Irene, non posso essere io a compiere il primo passo dopo che si è comportata in modo così villano e ha fatto quelle spiacevolissime allusioni nei miei confronti, ma vorrei che venisse a sapere che verso di lei non nutro rancore alcuno. Trova il modo di dirglielo, uno di questi giorni. Con tatto, naturalmente. Le persone come lei, che in ogni circostanza fanno tutto il possibile per ferire e danneggiare gli altri, di solito in realtà sono molto sensibili, e non vorrei causare altre sofferenze a quella povera creatura. Dovete essere tutti gentili con lei».

«Mia cara, sei troppo meravigliosa!», esclamò Irene in una sorta di estasi. «Che gioia sei! Ma ahimè, tra poco ci lascerai. Non è bello da parte tua abbandonarci così».

Lucia si era lasciata cadere sullo sgabello davanti al pianoforte che per tanto tempo era rimasto muto, tranne per qualche esitante accordo soffocato dal pedale della sordina, e con aria sognante accennò alle prime battute del famoso adagio.

Irene si sedette sui tubi dell’acqua calda e fredda, guardando Lucia con autentica adorazione.

«Sai fare tutto», disse. «Suoni come un angelo, puoi mettere fuori combattimento Mapp con il tuo dito mignolo, sai saltare con la corda, sai giocare a bridge, e hai un carattere così dolce da non serbare alcun rancore a Mapp per tutti i brutti scherzi che ti ha giocato. Sei adorabile! Perché non mi inviti da te a Riseholme, qualche volta?».

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